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Cos'è il Radon?
Il radon è un gas nobile, radioattivo, naturale e cancerogeno. È invisibile, inodore, incolore e insapore ed è un prodotto intermedio del decadimento di elementi radioattivi che si trovano nel suolo, nell’acqua e nei materiali da costruzione.
Il Radon è presente nell'aria in quantità molto piccole, che è possibile misurare solo con strumenti ad elevata precisione. Data la sua radioattività, la sua presenza costituisce sempre un rischio per la salute delle persone, che cresce ulteriormente all'aumentare della concentrazione.
Come fa il gas Radon a raggiungere le nostre abitazioni e poi i nostri polmoni?
Il Radon è un gas che può diffondersi e accumularsi facilmente. All’aperto si diluisce e si disperde, ma all’interno, in ambienti chiusi, si concentra soprattutto quando la ventilazione degli edifici non è sufficiente. Il maggior contributo alla concentrazione di radon indoor proviene dal suolo, dal quale penetra all’interno degli edifici, ma può anche essere veicolato dall'acqua e dalle tubature. Vista la facilità con cui si muove, il Radon si miscela con l'aria e può raggiungere molto rapidamente le nostre vie respiratorie. Inoltre, i suoi prodotti di decadimento – a loro volta molto radioattivi – si legano alla polvere e, come il Radon, posso essere inalati.
Se il Radon nasce nel sottosuolo, perché riesce a muoversi verso l'alto?
Il gas Radon riesce a migrare dal sottosuolo in diversi modi. Essendo un elemento gassoso, è dotato di più elevata mobilità rispetto ai liquidi e ai solidi, e si diffonde in tutte le direzioni dello spazio. Inoltre, ciò che spinge il radon a penetrare nelle nostre case è funzione di alcuni parametri fisici – per esempio, la differenza di permeabilità, pressione e temperatura tra il sottosuolo e l'interno degli edifici – e alcuni locali si comportano come veri e propri serbatoi di accumulo del Radon. I locali più colpiti sono quelli interrati, semi-interrati e al piano terra, dove c'è un contatto diretto con il terreno. In alcuni casi, il radon può essere veicolato dall'acqua, poiché è solubile, e raggiungere così anche i piani alti degli edifici.
Perché nonostante l'elevato rischio, si sa poco del Radon?
L’esposizione al radon è percepita molto meno come un problema rispetto ad altri fattori di rischio ed è per questo largamente sottovalutata. 
Il Radon è stato scoperto nei primi anni del 1900, ma soltanto di recente ne è stata accertata la pericolosità per la salute umana. Tra gli anni '80 e 2000 in Italia sono stati condotti alcuni studi preliminari, poi perfezionati negli anni a seguire*. Nonostante quindi il Radon abbia più di 100 anni e gli addetti ai lavori abbiano accumulato una significativa esperienza in materia, solo di recente si è raggiunta una maturità sufficiente per poterne divulgare il rischio, regolamentare la gestione e per favorire gli interventi di risanamento a tutti i livelli – nelle aziende, nelle famiglie e nella pubblica amministrazione. 
*Il Decreto legge di riferimento per il Radon (D.Lgs. 101/2020) è datato 2020 e il Piano Nazionale d'azione per il Radon è del 2023. 
Perché il Radon è pericoloso?
Il radon uccide circa 3000 persone ogni anno, in Italia, cioè 8 persone al giorno. Questo numero è significativo se lo si confronta con i morti sul lavoro, che sono circa 1000 ogni anno.
Tutte le istituzioni sanitarie mondiali e nazionali classificano il Radon come la seconda causa di tumore ai polmoni, dopo il fumo. 
Il radon è un gas che non è reattivo dal punto di vista chimico, per cui la maggior parte del radon inalato durante la fase di respirazione viene espulsa nella fase di espirazione. Invece, i suoi prodotti di decadimento sono chimicamente ed elettricamente reattivi. In parte rimangono liberi nell’aria e in parte si attaccano al particolato atmosferico (vapore acqueo, polveri sospese e fumo di sigaretta) e possono essere inalati. Il radon, decadendo, si trasforma prima in polonio (Po), poi in piombo (Pb) e bismuto (Bi), tutti atomi a loro volta radioattivi, che si attaccano al pulviscolo e vengono inalati con la respirazione. 
Nei polmoni, questi elementi radioattivi emettono radiazioni ionizzanti che danneggiano le cellule e generano processi irreversibili di cancerogenesi.
Quali danni permanenti può provocare?
Per i non fumatori, il radon è la prima causa di tumore al polmone, mentre per i fumatori è la seconda. Il rischio combinato di fumo e radon è elevatissimo perché il fumo favorisce l'ingresso del radon e dei suoi prodotti radioattivi nei polmoni.
Durante la respirazione, i prodotti di decadimento del radon si possono depositare sulle cellule dell’epitelio bronchiale e le particelle radioattive, emesse da questi ultimi, possono provocare danni al DNA, che se non vengono riparati dai meccanismi propri della cellula possono evolvere, dando vita a processi di cancerogenesi e, in ultima analisi, il tumore al polmone.
Maggiore è la quantità di radon, maggiore è la quantità dei suoi prodotti di decadimento e maggiore è la probabilità che qualche danno non venga riparato. È importante ricordare che non esiste un livello di concentrazione di esposizione al radon al di sotto del quale non sono presenti rischi di insorgenza di tumore al polmone.
Quali sono i livelli massimi di riferimento di concentrazione previsti dalla legge italiana?
  • 300 Bq/m3 per le abitazioni esistenti
  • 200 Bq/m3 per le abitazioni costruite dopo il 31 dicembre 2024
  • 300 Bq/m3 per i luoghi di lavoro
NOTA: 1 Bq/m3 corrisponde ad un decadimento* radioattivo in un secondo.
 
La concentrazione di Radon in un edificio può essere misurata solo con strumenti di precisione certificati e da personale altamente qualificato. Non è possibile apprezzarne la presenza in altro modo. Dato il comportamento complesso di questo gas, è necessario affidarsi solo a esperti per poterne valutare correttamente la presenza e il rischio.
Purtroppo non è sufficiente ricorrere a metodi "fai da te" – spesso invece controproducenti – per mantenere i livelli di Radon entro i limiti di riferimento. Soltanto attraverso uno studio mirato si può valutare come risanare il proprio ambiente.
 
*un decadimento è la trasformazione di atomi associata ad emissione di particelle radioattive.
Nella mia casa o dove lavoro, si può accumulare il Radon?
In qualunque locale, ambiente indoor o edificio si può accumulare il Radon.
 
Il Radon si può accumulare ai piani interrati e seminterrati degli edifici, ma anche al piano terra e in quelli superiori. In quelli interrati, l'accumulo è favorito dalla scarsa ventilazione e in alcuni casi dall'assenza di aperture (bocche di lupo o finestre). Al piano terra e nei piani superiori, il gas può essere veicolato dalle tubature, dall'acqua o può emanare direttamente dai materiali da costruzione, per esempio tufo, granito e altre rocce naturali. In generale, il Radon si accumula quando la ventilazione è inesistente o scarsa, ma in alcuni casi particolari è la ventilazione stessa a favorire il trasporto del Radon dal sottosuolo all'edifico.
Nel mio comune, il rischio radon è basso: questo significa che nella mia casa o luogo di lavoro non c'è Radon?
La bassa concentrazione di Radon in un'area non riduce il rischio di accumulo nel nostro ambiente. Infatti, l'accumulo dipende da parametri specifici dell'edificio, come l'età, la tipologia, il metodo costruttivo e i materiali con cui è stato edificato. In altre parole, non costituisce un elemento di garanzia il fatto che i tuoi vicini non hanno riscontrato il Radon in casa o in azienda. 
Quando è previsto per legge l'obbligo di misurare e risanare un immobile da gas Radon?
I Datori di Lavori, gli Esercenti e gli Stabilimenti Termali hanno l'obbligo* di monitorare la presenza di radon e risanare gli ambienti dove questo gas cancerogeno è presente. L'obbligo vige sia per i locali interrati, ma anche per quelli al piano terra nelle zone individuate ad alto rischio dal Piano Nazionale Radon. 
 
Malgrado i privati cittadini non siano attualmente tutelati dagli strumenti obbligatori di legge, abbiamo riscontrato da parte di questi una forte richiesta di informazione e di interventi, al fine di tutelare la propria famiglia, specialmente i più piccoli. Il radon infatti colpisce la salute di tutti a prescindere dall'età e dalle caratteristiche del singolo individuo.
 
*l'obbligo scaturisce dal D.Lgs.101/2020 e 81/2008.
Come posso proteggermi dal Radon?
Per tutelarti dal rischio di insorgenza del tumore al polmone causato dal radon, ti puoi affidare a Radon Gas Free. Ti aiuteremo a individuare e misurare la concentrazione di Radon. Valuteremo insieme a te il rischio per salute delle persone e ti proporremo l'intervento di risanamento più adatto alle tue esigenze.
 
Sconsigliamo a tutti i nostri clienti di adottare misure "fai da te" o di rivolgersi a tecnici non specializzati. La legge* infatti prescrive che solo esperti di risanamento radon possono intervenire per ridurre la concentrazione di Radon.
 
*tutti i requisiti sono elencati nell'Allegato II del D.Lgs. 101/2020
Quanto può costare un lavoro di individuazione e il risanamento dal gas Radon?
La prima visita – all'interno di un edificio o nel terreno – per individuare la presenza del gas radon con strumenti di rilevazione attiva e valutarne il rischio preliminare ha un costo molto ridotto, da circa 100 EUR (+IVA), per piccoli locali, terreni o singolo pozzo, fino a qualche centinaia di euro per edifici e terreni più grandi. Questo sopralluogo, che viene effettuato con strumenti di precisione ad alta tecnologia, ha il notevole vantaggio di fornirti  subito una stima della concentrazione istantanea di radon. Se la presenza di radon viene accertata, è quindi necessario installare strumenti di misura a medio e lungo termine, il cui costo dipende da quanti locali si vuole monitorare. 
 
L'unico monitoraggio valido ai sensi di legge è invece il monitoraggio a lungo termine, che deve essere effettuato con strumenti passivi detti "dosimetri" e ha un costo che dipende dalla metratura dei locali, in media circa 200 EUR (+IVA) per un edificio di 80-100 metri quadri. I dosimetri sono ormai disponibili sul mercato a costi molto contenuti. Lo svantaggio di questi strumenti è che non forniscono informazioni in tempo reale e prima di poter conoscere la concentrazione di radon è necessario inviarli a laboratori specializzati e autorizzati. Inoltre, per legge è necessario attendere un periodo di 6-12 mesi per poter avere la prima informazione. Ovviamente, questo periodo è incompatibile con le esigenze della maggior parte dei nostri clienti ed è per questo che il monitoraggio a lungo termine deve essere affiancato da altre tipologie di indagini, affinché sia possibile fin da subito accertare la presenza di radon e intraprendere ogni azione necessaria per debellarlo. 
 
Il costo dell'intervento di risanamento vero e proprio è più variabile, perché dipende dal risultato delle misurazioni effettuate e può essere di qualche centinaio di euro nei casi più semplici, mentre può arrivare a qualche migliaio di euro nei casi più complessi. Il preventivo di spesa ti verrà fornito in totale trasparenza insieme al progetto di risanamento e sarai tu a decidere se procedere con l'intervento. Il nostro interesse è aiutarti a tutelare la tua salute e a ridurre al minimo i costi senza compromettere l'efficacia dell'intervento.